La Cina si prepara a introdurre su larga scala, entro le Olimpiadi invernali del 2022, un nuovo formato della sua valuta: lo Yuan digitale. Questo sarà una valuta legale, emessa dalla Banca Popolare Cinese (la banca centrale del paese) di valore equivalente alla moneta fisica ora in uso, beneficiando di un cambio 1:1. Con l’introduzione dello Yuan digitale, la Banca Popolare Cinese sarà la prima autorità monetaria internazionale ad erogare una valuta digitale nazionale, una Central Bank Digital Currency (CBDC).
La distribuzione dello Yuan digitale avverrà secondo uno schema ben definito: la banca centrale emetterà la valuta, distribuendola a banche d’affari e piattaforme di pagamenti digitali selezionate; in un secondo step, queste erogheranno lo Yuan digitale agli utenti finali. Infine, periodicamente, gli intermediari selezionati trasmetteranno alla banca centrale una copia delle transazioni effettuate in Yuan digitali tramite i propri sistemi. In una prima fase di erogazione di questa valuta, gli utenti finali potranno accedervi tramite un portafoglio digitale, che sarà aggiunto automaticamente al proprio conto corrente. I correntisti potranno quindi spostare denaro dal conto di deposito in Yuan fisici al portafoglio digitale. Da qui, la valuta potrà essere usata per effettuare pagamenti e bonifici con altri utenti finali o con vendors online o offline.
I vantaggi di questa digitalizzazione della valuta sono molteplici: maggiore trasparenza finanziaria, controllo in tempo reale su transazioni sospette, semplificazione nel sistema di riscossione delle imposte, abbattimento dei costi di stoccaggio e trasporto del denaro e snellimento di costi e tempistiche per le transazioni internazionali. Questo aspetto è fondamentale sia dal punto di vista puramente finanziario, sia dal punto di vista geopolitico. Infatti, secondo la progettualità della Banca Popolare, una semplificazione nel sistema di pagamenti internazionali aumenterebbe le probabilità di internazionalizzazione dello Yuan, che si potrebbe affiancare al dollaro americano come valuta di riferimento nelle transazioni internazionali.
Lo Yuan digitale, sempre secondo la Banca Popolare, andrà ad affiancare i sistemi di pagamento digitale attualmente in uso, come WeChat Pay e Alipay, per offrire agli utenti un’ulteriore opzione tra cui scegliere per effettuare transazioni cashless. La valuta e i sistemi di pagamento non saranno in competizione; al contrario, la banca centrale si servirà di WeChat Pay e Alipay, che insieme controllano il 94% delle transazioni sulle piattaforme online, come intermediari nella distribuzione dello Yuan digitale.
Il primo test di introduzione nel mondo reale della nuova valuta digitale è stato effettuato lo scorso ottobre a Shenzhen, dove la municipalità ha distribuito, attraverso una lotteria elettronica, 10 milioni di yuan (1.3 milioni di euro). In questa campagna, della durata di una settimana, 47.000 fortunati vincitori hanno avuto l’opportunità di fare acquisti presso più di 3.000 negozi fisici per una spesa totale di 8.8 milioni di Yuan (1.2 milioni di euro).
Un secondo esperimento è stato condotto in vista dello shopping festival del Double 12 dello scorso dicembre, quando 100.000 voucher digitali, per un valore di circa 20 milioni di Yuan (2.5 milioni di euro), sono stati distribuiti tra i residenti della città di Suzhou, nella provincia del Jiangsu. I vincitori di questi voucher sono stati quindi i primi ad utilizzare l’innovativo sistema di pagamento per fare acquisti su JD.com, la piattaforma e-commerce di parziale proprietà di Tencent, prima ad accettare transazioni in Yuan digitale. JD.com ha annunciato i risultati di questo test: 20.000 transazioni, l’80% delle quali effettuate da utenti nati negli anni ’80 e ’90.
Lo Yuan digitale rappresenta, quindi, uno strumento potenzialmente rivoluzionario per il futuro del paese, costituendo, una volta introdotto su larga scala, un vantaggio competitivo nel compimento della quarta rivoluzione industriale: la rivoluzione tecnologica. La valuta digitale sarà un catalizzatore nello sviluppo dell’economia digitale, che già costituisce il 36% del PIL del paese. Le conseguenze pratiche per le imprese desiderose di avvicinarsi al mercato cinese sono ancora da determinare nel dettaglio. La certezza è che la semplificazione nella gestione delle transazioni internazionali rappresenta un incentivo e un vantaggio nel condurre operazioni in Cina nel prossimo futuro.